La prima iniziativa di Transizione non può che partire dalla Terra e dal Cibo che si può produrre su di essa.
Se partiamo dal presupposto che:
- il picco del petrolio e i cambiamenti climatici renderanno fondamentale disporre di cibo locale (che non deve essere trasportato per centinaia/migliaia di Km per arrivare da noi) prodotto con tecniche bio a basso consumo di energia (come la permacultura).
- il picco del debito privato (e pubblico) stà facendo collassare il sistema monetario (denaro) come mezzo di scambio riconosciuto. E che quindi la specializzazione del lavoro, che ha allontanato sempre di più la popolazione dalle campagne e dalla produzione di cibo, rende l'uomo totalmente dipendente dal sistema.
- di conseguenza questo Sistema Economico basato sulla Crescita Infinita, che ha potuto prosperare grazie alle fonti di energia a buon mercato e al debito, ormai è al capolinea.
ci sembra naturale organizzare un Piano B sul bisogno primario di alimentarci, riacquisendo la capacità di produrre cibo per noi e le nostre Famiglie.
In pratica ci sembra scontato pensare al futuro in modo proattivo, per limitare al massimo l'impatto sulle nostre vite di una crisi petrolifera o di un fallimento di Stati/Banche con la conseguente distruzione/svalutazione dei risparmi, disoccupazione e depressione economica.
Quindi chiederemo alle Amministrazioni Pubbliche di venderci/affittarci ad un prezzo calmierato per un certo numero di anni un appezzamento di terra demaniale da destinare alla produzione di cibo prevalentemente per autoconsumo, costituendo una società agricola con un azionariato diffuso di modo tale che tutti possano aderirvi, contribuire e partecipare.
